giovedì 19 agosto 2010

Cessione del Quinto

La cessione del quinto, regolamentato dal DPR legge n. 180/50, rappresenta la formula di prestito più diffusa per i lavoratori e rientra nella categoria dei finanziamenti garantiti, quindi del "prestito non finalizzato" all'acquisto di un servizio o bene specifico. Non viene, infatti, richiesta alcuna informazione sulla destinazione del finanziamento. E' indirizzato a varie classi di lavoratori e a diverse tipologie di contratto:


* dipendenti statali

* dipendenti pubblici

* dipendenti aziende private

* ditte individuali

* autonomi (con modello Unico)

* atipici

* tempo indeterminato

* tempo determinato (con durata del prestito non superiore a quella del contratto di lavoro)

* apprendistato o formazione

* pensionati INPDAP o INPS (dalla legge "Finanziaria 2005").

La convenienza di questi finanziamenti risiede nel poterne usufruire senza la necessità di aprire un conto corrente bancario: la Cessione del quinto si salda, infatti, attraverso rate mensili, a tasso fisso per l'intera durata dell'ammortamento (massimo 120 mesi) e che non possono superare un quinto dello stipendio netto o della pensione. Tali quote includono tutti gli eventuali costi accessori e assicurativi.

Il loro pagamento si effettua con trattenuta diretta dalla busta paga attuata dal datore di lavoro, che assume la responsabilità del pagamento a favore dell'ente finanziatore e che, una volta accertate le premesse, è obbligato ad accogliere la richiesta del dipendente.

Per accedere alla cessione del quinto è indispensabile che il richiedente abbia maturato un'anzianità lavorativa minima da 6 a 12 mesi; si dovrà inoltre fornire il certificato di stipendio alla banca d'appoggio, unitamente alla copia dell'ultima busta paga.

Per abbattere l'eventuale rischio d'insolvenza, il richiedente mette a disposizione il proprio TFR e, una volta dato il proprio consenso al finanziamento, il debitore non potrà più annullare il pagamento.

La cessione del quinto può essere concessa anche a cattivi pagatori, pignorati o protestati, in quanto la garanzia del rimborso spetta al datore di lavoro, che si impegna a trattenere l’importo delle rate e a depositarlo direttamente all’istituto finanziatore. La garanzia del prestito risiede unicamente nella stabilità del contratto di lavoro: la rata viene versata finché c’è una busta paga (o una pensione) su cui addebitarla; non si pretendono altre garanzie supplementari, come ipoteche, garanti o fideiussioni. E' invece obbligatoria la stipulazione di una assicurazione che possa tutelare la banca da possibili rischi (perdita del lavoro o decesso del debitore).

La banca o società finanziaria eroga la somma stabilita attraverso un assegno circolare intestato al richiedente, oppure versandola direttamente sul conto corrente o tramite bonifico bancario. La consegna dell'importo è rapidissima: un dipendente pubblico o di una grossa azienda può ottenere un anticipo in meno di 24 ore. È bene far notare che la cessione del quinto non conviene per i bassi importi, nei quali il TAEG è tendenzialmente più elevato.

La legge prevede che i prestiti con cessione del quinto, su semplice richiesta del richiedente, possano avere una estinzione anticipata, recuperando gli interessi non ancora maturati, oppure, prima dell'effettiva scadenza, ottenendo un nuovo finanziamento, o ancora rinegoziandolo con uno di importo più elevato.

Nessun commento:

Posta un commento